Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo ti spiegherò perché non riesco a fare a meno di comparare quello che è successo con Immuni, il Cashback dell’app Io e la Lotteria degli scontrini.
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Immuni non ha convinto
Per mesi i download di Immuni non sono decollati e poi si sono definitivamente fermati quando ormai era troppo tardi e il tracciamento era saltato. Nonostante gli esperti si siano pronunciati più volte a favore dell’app e delle soluzioni tecniche per evitare qualsiasi tracciamento (ho riassunto qua tutte le caratteristiche), rassicurando sul suo funzionamento, gli utenti sono rimasti scettici e hanno finito per boicottarla, scioccamente preoccupati per la propria privacy.
Cashback e Lotteria degli scontrini
Mesi dopo, in piena pandemia e lockdown (parziale), il Governo ha lanciato il Cashback (nell’app Io) e la Lotteria degli scontrini (un sito dedicato). Nonostante si tratti di iniziative che muovono piccole cifre, e nonostante vengano richiesti dati MOLTO sensibili, il successo è stato travolgente. Il sistema è anche andato in tilt per i troppi accessi durante l’attivazione del Cashback.
Il problema è che questa volta davvero c’è da preoccuparsi della privacy, ma improvvisamente sembra non interessare più a nessuno.
Cosa non convince
“Alcuni dei fornitori terzi di cui ci avvaliamo per alcuni servizi essenziali all’operatività dei nostri prodotti e servizi risiedono negli USA. Abbiamo conclusi con tali fornitori accordi di servizio ai sensi dell’art. 28 del Regolamento. Tutti i fornitori sono conformi al regolamento e quando non sono certificati Privacy Shield, abbiamo concluso con loro le Clausole Contrattuali della Commissione Europea per garantire adeguati livelli di tutela. Dove possibile, inoltre, selezioniamo opzioni che consentono di mantenere i dati nell’Unione Europea.” Il testo dell’informativa e condizioni d’uso del servizio Cashback al “Numero 6. Trasferimento dati fuori dall’UE”
Per l’Autorità Garante c’è da preoccuparsi sia per il Cashback che per la Lotteria degli scontrini (e lo aveva anche già fatto notare). In entrambi i casi, ci si avvale di fornitori terzi con sede negli USA, un paese che proprio da luglio scorso non gode di un livello di adeguatezza della normativa sulla protezione dei dati assimilabile a quella europea.
Per questo motivo la stessa Autorità si è riservata di esaminare la valutazione di impatto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze è tenuto ad espletare quale titolare dl trattamento. Inoltre, tra gli elementi oggetto di valutazione vi è specificamente il trasferimento di dati personali verso paesi terzi.
Conclusioni
Sembra davvero incredibile che, dopo tutte le inutili polemiche su Immuni, un servizio promosso dal Governo Italiano e gestito da una società a partecipazione interamente pubblica, non abbia giustificato quantomeno un obbligo incondizionato al mantenimento, da parte dei fornitori, di tutti i dati personali in via esclusiva in un Paese appartenente all’UE.
Ma la cosa più incredibile è che un’app con queste problematiche abbia stracciato l’altra app, sviluppata per tutelare la nostra salute e aiutare le attività a rimanere aperte, che invece ha fatto l’impossibile per proteggere i dati dei propri utenti.
Evidentemente le buone idee da sole non bastano più, serve anche un incoraggiamento economico; questo la dice lunga sul senso civico dell’italiano medio e la sua fiducia nelle istituzioni.
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Tutto quello che devi sapere su Immuni
Fonti: HDBlog Cybersecurity360