Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo ti racconterò la storia di Adobe Flash e del suo complicato rapporto con la Apple dell’era post-PC.

Adobe Flash è stato uno di quei software che hanno trasformato la Rete attorno agli anni 2000. Nato nel 1996 col nome di FutureSplash è stato acquistato da Macromedia che a sua volta è stata poi comprata da Adobe. Grazie a Flash era relativamente semplice realizzare animazioni vettoriali, siti interattivi e veri e propri videogiochi. Per essere visualizzati, gli elaborati multimediali richiedevano l’installazione di un plugin specifico per ogni tipo di sistema operativo.

I creativi hanno amato tantissimo Flash, e per una decina di anni il software ha spadroneggiato diventando una app estremamente popolare e centrale per la Rete.
Poi però il mondo è cambiato e Flash ha cominciato a perdere terreno.

La rivoluzione di iPhone

A gennaio 2007 Steve Jobs annunciò il dispositivo che darà il via all’era dei dispositivi post-PC: il primo iPhone.
Grazie ad iPhone (e poi tutti i vari telefoni realizzati sulla sua falsariga) è stato finalmente possibile accedere al Web direttamente da un dispositivo tascabile con una interfaccia multi-touch. Buona parte del traffico si è spostato dai computer tradizionali a questi nuovi dispositivi, quindi Adobe ha cominciato a lavorare alla realizzazione di plugin anche per questi dispositivi.

Una missione difficile

Fin da subito è stato chiaro che portare Flash su smartphone non era una cosa semplice. Il sistema era nato per funzionare sui computer, ora doveva essere adattato per tutto un altro tipo di dispositivi. Molti smartphone non avevano la potenza per farlo funzionare a dovere, inoltre, sempre per lo stesso motivo, Flash consumava troppa batteria rendendo l’autonomia degli smartphone inaccettabile.

Se i lavori su Android andarono avanti a lungo portando alla realizzazione di un plugin, Sui dispositivi Apple, Steve Jobs stesso si mise di traverso decidendo che Flash su iOS non sarebbe mai arrivato.

Cosa contestava Steve Jobs

In una clamorosa lettera, Jobs spiegò la sua decisione e la posizione che stava tenendo tutta Apple a proposito di Flash.

Un sistema chiuso

“crediamo fortemente che tutti gli standard concernenti il web debbano essere aperti.” Steve Jobs.

Flash era un sistema proprietario di Adobe e questo lo rendeva poco adatto ad essere uno standard della Rete (com’era già diventato di fatto), Apple piuttosto che Flash utilizzò HTML5, CSS e JavaScript, tutti standard aperti.

Il falso problema della compatibilità

“Adobe ha ripetutamente detto che i dispositivi mobile Apple non possono accedere all’intero web, perché il 75% dei video del web sono in Flash. Ciò che non dicono è che quasi tutti questi video sono anche disponibili in un formato più moderno, H.264, e visibili su iPhones, iPods e iPads.” Steve Jobs.

Non a caso su iPhone c’era l’app di YouTube. La stragrande maggioranza dei contenuti che allora venivano veicolati tramite Flash, erano in realtà video che potevano tranquillamente essere riprodotti dai dispositivi iOS senza problemi, ma che erano distribuiti con un player realizzato in Flash o nel peggiore dei casi richiedevano solo una ricodifica. Ci voleva davvero poco per risolvere quella incompatibilità.

Sicurezza, Prestazioni e Batteria

“Symantec ha recentemente evidenziato come Flash abbia avuto uno dei peggiori record di sicurezza del 2009. Sappiamo anche che Flash è il motivo principale dei crash dei Mac. Flash non ha mai funzionato bene sui dispositivi mobile. Abbiamo più volte chiesto ad Adobe di mostrarci un buon rendimento su un dispositivo mobile, da qualche anno ormai. Non l’abbiamo mai visto. […]Su un iPhone […] i video H.264 possono essere riprodotti per 10 ore, mentre i video decodificati via software vengono riprodotti per meno di 5 ore prima che la batteria sia completamente scarica.” Steve Jobs.

Apple ha sempre puntato tutto sull’ottimizzazione del suo software per il suo specifico hardware. Questa ossessione è sempre stata motivo di prestazioni sorprendenti e impossibili su altri dispositivi. Adobe al contrario non ha mai puntato seriamente sull’ottimizzazione e questo ha reso Flash per iPhone qualcosa di impresentabile agli occhi dell’azienda al di là degli importanti problemi di sicurezza.

MultiTouch

“Flash è stato scritto per i Pc col mouse, non per i touch screen che utilizzano le dita. Per esempio, molti siti Flash si affidano al “rollover”, che fa uscire menu o altri elementi quando il mouse si ferma in uno specifico punto. La rivoluzionaria interfaccia multi-touch di Apple non fa uso di mouse, e il concetto del rollover non esiste.” Steve Jobs.

L’interfaccia rivoluzionaria di iOS infatti prevede una interazione davvero molto diversa da quella classica da computer. Se i siti Flash necessitano di essere riscritti per supportare dispositivi touch, perché non utilizzare direttamente degli standard aperti?

Applicazioni

“Sappiamo bene da esperienze passate che permettere che un software di terze parti si inserisca tra la piattaforma e lo sviluppatore significa avere delle applicazioni con dei sotto-standards che ostacolano il miglioramento e il progresso della piattaforma stessa. Se gli sviluppatori rimangono dipendenti dallo sviluppo di librerie e strumenti di terze parti, possono avvantaggiarsi dei miglioramenti della piattaforma solo se e quando la terza parte decide di adottare le nuove funzionalità.” Steve Jobs.

Chiaramente Apple temeva di perdere il controllo sull’ecosistema di App che stava facendo la fortuna della piattaforma. Se gli sviluppatori avessero cominciato a usare Flash in modo importante, Apple sarebbe stata limitata da qualcosa di non indispensabile che non controllava direttamente.

Adobe ha risposto subito alle accuse di questa lettera, ma ormai i giochi erano fatti. Per Flash cominciava un periodo davvero difficile.

Una lenta morte

Il successo di Apple con iOS mise Flash all’angolo.
Visto il numero spropositato di dispositivi venduti, fare contenuti con Flash non aveva più senso, e piattaforme e sviluppatori che prima lo utilizzavano sono migrate gradualmente verso alternative aperte. Questo rese il plugin per Android un inutile orpello che drenava batteria.
Flash è improvvisamente diventato accettabile solo per contenuti creativi di nicchia e ha finito per sparire del tutto.
Con l’inizio del 2021 Adobe Flash è stato ufficialmente abbandonato da Adobe.

Conclusioni

A volte è necessario fare delle scelte difficili e impopolari. Quella di Apple su Flash fu una di queste. Era chiaro che gli utenti sarebbero andati incontro a degli inconvenienti, ma Apple guardava la cosa in prospettiva e, come sempre, decideva di scegliere lei per i suoi utenti.
Non era la prima volta che Apple lo faceva e non sarà neanche l’ultima. Quella volta Apple, forte del suo successo, ha cambiato il futuro della Rete.

Nota: se avete ancora Flash installato su qualche vostro computer disintallatelo subito, i malintenzionati cercheranno anche in futuro di sfruttare il plugin per violare il vostro computer.

Fonti: Wikipedia, MacTracker, Focus YouTube TechCrunch

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