Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo approfondimento ti voglio parlare delle migliori alternative a Whatsapp.

Whatsapp è un’app di messaggistica istantanea estremamente diffusa ma assai scadente in stabilità e sicurezza. Vediamo la storia di Whatsapp e un po’ di informazioni per capirne i limiti, e poi scopriamo assieme quali valide alternative sono disponibili gratuitamente sul mercato. Se avete fretta usate l’indice dei contenuti.

Una storia piuttosto lunga

Un inizio stentato

Whatsapp nasce nel 2009 dall’idea di Jan Koum, ex impiegato di Yahoo!, colpito dal lancio del primo iPhone. Dopo aver trovato uno sviluppatore russo su RentACoder.com riuscì a mettere in piedi la prima versione di Whatsapp, un’app per iOS in cui si poteva scrivere uno stato di fianco al proprio nome, e basta. L’icona “ricordava” quella dell’app per gli SMS.
Un mese dopo fu fondata WhatsApp Inc., in California. Tuttavia, poiché le prime versioni di WhatsApp funzionavano malissimo, Koum pensò di cercare un nuovo lavoro, ma il suo ex collega Yahoo! Brian Acton, anch’egli fondatore lo ha incoraggiò ad aspettare “qualche altro mese” e fece decisamente bene. Prima nel programma furono implementate le notifiche push poi, verso la fine dell’anno, con la versione 2 arrivò la prima vera parte di messaggistica e l’app si diffuse molto velocemente, attirando investitori e diventando virale e a pagamento (una tantum).
Negli anni seguenti Whatsapp si diffuse anche nelle altre piattaforme e, appena fu possibile, diventò in abbonamento annuale (solo per i nuovi utenti).

L’arrivo di Facebook

Il 19 febbraio 2014, Facebook annunciò che stava acquistando WhatsApp, assicurando tutti che non avrebbe mai inserito pubblicità al suo interno e non avrebbe mai unito i dati del programma a quelli di Facebook.
Nell’agosto dello stesso anno Whatsapp diventò l’applicazione di messaggistica più diffusa in tutto il mondo, nonostante la fuga di molti milioni di clienti in seguito all’acquisizione di Facebook.

Whatsapp Web

A gennaio 2015, per mettere una pezza alla ormai anacronistica impossibilità di avere tutti i messaggi su tutti i propri dispositivi, venne rilasciato Whatsapp Web che permetteva di accedere ai propri messaggi da un client Chrome autenticato con un qr-code. L’anno successivo uscirono le applicazioni per Mac e Windows che non erano altro che client ufficiali per Whatsapp Web. La funzione non decollò mai veramente perché molto scomoda.

Gratuita, criptata male, e troppo vicina a Facebook

Nel 2016 l’app abbandonò la necessità dell’abbonamento diventando per tutti gratuita, per diffondersi ulteriormente anche tra loro che non avevano un metodo di pagamento collegato (principalmente i paesi in via di sviluppo).
Lo stesso anno, per rispondere alla sicurezza ormai diffusa sugli altri programmi implementò una versione posticcia di crittografia ent-to-end.
Con un colpo di mano Facebook, dopo l’estate dello stesso anno, Whatsapp cambiò i termini di servizio e l’informativa sulla privacy unendo i dati di Whatsapp con quelli di Facebook se l’utente non si opponeva esplicitamente con una funzione ben nascosta. Per questo l’Antitrust UE decise di infliggere una multa da 110 milioni di euro a Facebook per aver fornito informazioni fuorvianti al momento dell’acquisto di WhatsApp.

Due defezioni importanti

Nel settembre 2017, il co-fondatore di WhatsApp, Brian Acton, lasciò l’azienda, a causa dei forti contrasti con Facebook, per avviare una organizzazione no-profit che si è scoperto essere la Signal Foundation (vedi sotto).

Nell’aprile 2018, l’altro cofondatore e CEO di WhatsApp, Jan Koum, annunciò che avrebbe lasciato la società. Facebook annunciò in seguito che il sostituto di Koum come CEO di WhatsApp sarebbe stato Chris Daniels.

Il Business e i Soldi

Nel gennaio 2018, Facebook lanciò WhatsApp Business, uno strumento per le piccole imprese che permetteva di entrare più facilmente in contatto coi clienti. Una sorta di supporto clienti direttamente su Whatsapp.
A inizio 2020 in Brasile è stata attivata la possibilità di trasferire denaro tramite Whatsapp, la funzione è stata però molto osteggiata e non si sa bene se avrà un futuro.

Tanti problemi

Software proprietario

Solo Facebook sa veramente come funziona la sua applicazione e questo, oltre a essere fastidiosamente poco trasparente nell’era dell’open source, espone il client a molti problemi di sicurezza e malfunzionamenti.

Privacy dei contatti

WhatsApp richiede ai propri utenti l’invio dell’intera rubrica ai server dell’applicazione, in modo da poter connettere fra loro i contatti facenti uso dell’applicazione. Un problema condiviso con quasi tutti i programmi per scambiarsi messaggi.

Privacy inesistente

WhatsApp può intercettare e leggere i messaggi inviati forzando la generazione di nuove chiavi private di un contatto non in linea all’insaputa dell’utente. Il fatto di crittografare una seconda volta i messaggi permette a WhatsApp di intercettarli senza problema, quindi la privacy in realtà non c’è. Per Facebook non è un bug ma un “comportamento previsto“.

Wearable solo a simpatia

Whatsapp non ha ancora un’app per Apple Watch, ma funziona su smartwatch Android con sistema WearOS. Non si capisce perché.

Niente tablet

Whatsapp non è mai arrivato su iPad, ma in generale non ha mai funzionato su tutti i tablet senza Whatsapp Web, quindi solo dentro una pagina di Chrome.

Spam e fake news

Whatsapp è diventato suo malgrado un vettore di disinformazione, truffe e fake news. Recentemente è stato posto un limite alle condivisioni, limitando in parte il fenomeno, ma la trascuratezza in merito che si è vista fino ad oggi ha permesso che si creasse un vero e proprio problema ormai difficile da arginare in modo efficace. Rimane un grosso problema sui contenuti dei messaggi, soprattutto per i meno esperti.

Integrazione inesistente

Whatsapp ignora regolarmente le possibili integrazioni con i sistemi operativi. Ad esempio su iOS la comoda condivisione rapida con i contatti recenti ovviamente non funziona con le chat Whatsapp, ma con le altre sì.

Problemi backup

Gli utenti si scontrano con grosse problematiche nel backup e nel ripristino dei dati delle chat e i relativi allegati, soprattutto in fase di cambio del telefono (anche senza cambio di ecosistema). Il sistema utilizza un metodo di backup specifico spesso poco efficace e malfunzionante.

Tirando le somme

Viste le problematiche di funzionamento, di sicurezza, e i limiti sull’uso di più dispositivi, è proprio il caso di guardarsi attorno in cerca di programmi alternativi.

Le migliori alternative a Whatsapp

È arrivato finalmente il momento di vedere un elenco delle migliori alternative a Whatsapp. Partirò dai migliori candidati (guardacaso opensource e con crittografia) e scenderò mano a mano citando solo le soluzioni a mio parere più valide.

Telegram

TelegramÈ un servizio di messaggistica e broadcasting basato sul cloud realizzato senza fini di lucro da Telegram LLC (fondata nel 2013 dai fratelli Nikolaj e Pavel Durov) di Dubai.
I client del servizio sono disponibili per tutte le piattaforme (anche watchOS e iPadOS) e sono Open Source, quindi gli utenti hanno la libertà di eseguire, copiare, studiare, distribuire, migliorare, modificare il software fornito. Questo assicura prestazioni e sicurezza all’avanguardia.

Con Telegram è possibile scambiare messaggi di testo e vocali tra due utenti o tra gruppi fino a 200.000 partecipanti, effettuare chiamate vocali cifrate, videochiamate, scambiare fotografie, video, sticker e file di qualsiasi tipo fino a 1,5GB e opzionalmente mandare messaggi di testo cifrati punto-punto tra due utenti.
La piattaforma supporta i Canali di broadcasting e anche i bot.

La chat utilizza una cifratura client-server, ovvero è cifrata dal dispositivo fino ai server di Telegram e viceversa. Quindi la conversazione è salvata in maniera cifrata sui server di Telegram per poter essere sincronizzata fra più dispositivi. Per una maggiore sicurezza sono disponibili anche le chat segrete con cifratura end-to-end, ossia è cifrata fra i due dispositivi coinvolti nella conversazione. Questo tipo di chat non rimane salvata sui server di Telegram ed è accessibile solo dal dispositivo sul quale è stata creata, quindi non si sincronizza con gli altri.

Telegram fornisce anche delle API per gli sviluppatori indipendenti, ci sono le API per creare i bot e quelle per creare versioni alternative del client Telegram; entrambe sono gratis.
Telegram LLC ha anche provato a lanciare la sua moneta digitale, ma per il momento il progetto è stato respinto.

Telegram è l’app che io considero la migliore tra le alternative a Whatsapp.

Signal

SignalSignal è una sorta di Whatsapp open source. Quando Brian Action lasciò il progetto Whatsapp per lo scontro frontale con Facebook, fondò proprio la Signal Foundation.

L’app può essere utilizzata per inviare e ricevere messaggi privati e di gruppo, la propria posizione GPS, GIF animate, adesivi, allegati e messaggi multimediali. Su Android l’applicazione può anche sostituirsi all’applicazione di sistema per lo scambio di SMS e MMS.

Signal, che impiega un protocollo di sicurezza denominato Signal Messaging Protocol parente stretto di quello di Whatsapp, si avvale dei migliori algoritmi di crittografia end-to-end e memorizza sui propri server unicamente il giorno in cui l’utente si connette al servizio.
Non vengono conservate: conversazioni, foto del profilo, posizione, rubrica dei contatti o altre informazioni personali. L’applicazione, accessibile anche con sblocco tramite impronta digitale, consente di nascondere il mittente del messaggio, risultando identificabile soltanto dal destinatario.
L’app ha anche ricevuto l’endorsment della Commissione europea che ha deciso di sceglierlo per la sua sicurezza e trasparenza.

Signal, grazie alla sua natura open e l’endorsment della Commissione europea, è la mia seconda scelta tra le alternative a Whatsapp.

Facebook Messenger e Messenger Lite

Facebook MessengerLe due applicazioni sono gli eredi della chat di Facebook a partire dal 2011.
Gli utenti possono inviare messaggi e scambiare foto, video, adesivi, audio, inserire reazioni e interagire con i bot.

Il servizio supporta anche le chiamate audio e le videochiamate. Le app supportano l’utilizzo di più account e i giochi. Tra i primi giochi disponibili figurano Pac-ManGalagaArkanoidSpace InvaderTrack & Field e Puzzle Bobble.

Dalla primavera del 2017 è stata rilasciata la versione Lite è particolarmente leggera ed è stata pensata per coloro che vivono in aree dove la rete è ancora molto lenta, per i dispositivi più vecchi e con meno spazio disponibile, è però ormai al pari della versione superiore che in più ha praticamente solo i giochi, infatti io ho deciso di installare proprio questa versione.

È possibile creare una chat segreta in cui è arriva la crittografia end-to-end, ma di default le chat non sono crittografate. Del resto non credo che vi aspettiate molta privacy da Facebook, no?

iMessage (solo per gli utenti Apple)

iMessageIl servizio iMessage è stato annunciato per la prima volta da Scott Forstall, durante la WWDC 2011. Il servizio ha poi visto la luce con l’uscita di iOS 5, dove è stato integrato nell’applicazione Messaggi.

È un servizio di messaggistica istantanea gratuito sviluppato dalla Apple Inc. per i suoi clienti e quindi disponibile solo sui sistemi operativi iOS, iPadOS, macOS e watchOS. Si basa sul protocollo XMPP e permette di inviare messaggi, foto, video, sticker, documenti tra i dispositivi, utilizzando il proprio collegamento ad Internet.

È possibile ricevere una notifica di lettura, se l’utente alla quale la si richiede l’ha abilitata, e viene sempre confermata l’avvenuta consegna del messaggio, tramite la scritta “Consegnato” che appare al di sotto dell’ultimo messaggio spedito.

iMessage, inoltre, supporta le conversazioni di gruppo tra più utenti ed invia messaggi criptati. Se un utente ha più dispositivi, può passare da uno all’altro continuando la stessa conversazione iMessage. Nonostante richieda il numero di telefono in fase di configurazione, una volta attivato, funziona anche senza un collegamento telefonico, purché sia presente una connessione ad Internet.

iMessage purtroppo è disponibile solo per i dispositivi Apple, quindi non è davvero una delle alternative a Watsapp, però se devi comunicare con un tuo contatto che ha un dispositivo Apple è comunque una opzione migliore.

Skype per iPhone e per iPad

SkypeSkype è un software proprietario gratuito di messaggistica istantanea e VoIP sviluppato da Sharman Networks nel 2003 in Estonia. Permette di scambiare messaggi, documenti, e chiamare e videochiamare tutti gli altri utenti del servizio, ma anche di telefonare a pagamento ai telefoni di tutto il mondo con la funzione Skype Out.

I dati, trasmessi da Skype, vengono cifrati tramite algoritmi segreti. L’azienda assicura un grado di protezione della comunicazione comparabile con quello dei più diffusi standard crittografici.

Nel settembre 2005 la società è stata acquisita dal gruppo eBay per 2,6 miliardi di dollari, poi Skype è stata venduta a un gruppo di investitori privati, comprata da FREE Inc. e infine è stata acquistata da Microsoft per 8,5 miliardi di dollari. Skype ha quindi sostituito Windows Live Messenger.
Microsoft ha cambiato drasticamente la rete Skype che ora è gestita da poco più di 10.000 supernodi Linux direttamente controllati da Microsoft, questo permette a Microsoft di decifrare le comunicazioni.
Attualmente ci sono due versioni del client, uno dei quali completamente integrato a Windows 10.

Anche se è un software proprietario e non garantisce tutta la privacy che servirebbe, Skype rimane una opzione valida per restare in contatto con tantissimi dispositivi e telefonare anche a telefoni tradizionali ovunque nel mondo. La considero quindi una delle valide alternative a Whatsapp.

Conclusioni

Abbiamo visto che le alternative a Whatsapp ci sono e sono anche molto valide. In particolare Telegram e Signal sono quelle più interessanti. Telegram è già molto diffuso. Per gli utenti Apple è poi molto comodo appoggiarsi a iMessage.
La prossima volta che Whatsapp vi lascia in panne, lasciate perdere e passate a uno di questi (o anche tutti).

Fonti: Wikipedia Wikipedia Wikipedia Wikipedia Wikipedia Wikipedia Wired

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