Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo ti parlerò di come Apple abbraccia il Neumorfismo con gli ultimi aggiornamenti dei suoi sistemi operativi.

L’era dello skeumorfismo

iOS 6 skeumorfico

Lo Skeumorfismo è sempre stato caro a Steve Jobs e ad Apple, e probabilmente ha vissuto una seconda giovinezza in azienda con l’uscita di iPhone. Nell’ideare l’interfaccia del rivoluzionario dispositivo, Jobs e Scott Forstall si sono sbizzarriti creando icone incredibilmente ricche di dettagli, e che simulavamo materiali come l’alluminio, l’acciaio, il cuoio.

Le prime sei incarnazioni del sistema operativo adottarono lo skeumorfismo più esasperato nella loro interfaccia, quando però Forstall fu allontanato da Apple in seguito al colossale fallimento del lancio delle Mappe di Apple, la direzione dell’interfaccia di iOS e macOS passò a Jonathan Ive (che fino ad allora si era occupato solo del design dell’hardware). Ive preferiva una interfaccia essenziale allo skeumorfismo, e questo avrebbe cambiato le cose per molti anni.

Il flat design

iOS 7

Questo avvicendamento al comando portò i suoi frutti con iOS 7. Aveva una interfaccia profondamente rivista e piatta, senza ombre e senza spessore, definita “flat”. Il nuovo aspetto non convinse molti utenti che evitarono di aggiornare il loro dispositivo, ma iPhone sembrò improvvisamente svecchiato. Il Flat Design aveva senso.

Google nel frattempo passò al material design e Windows al fluent design.
Apple invece insistette con il flat design portandolo anche su Mac
(in modo più “morbido”) a partire da macOS X 10.10.
Ive però aveva intenzione di tornare in Europa e fondare una sua azienda esterna ad Apple (di cui ancora oggi non si sa nulla); le cose stavano per cambiare di nuovo.

Verso il neumorfismo

iOS 13 l'ultimo flat

Con l’abbandono di Ive cambiarono le teste a capo del design di hardware e software in Apple e cominciarono a farsi largo nuovi nomi come Alan Dye.
Dye aveva sviluppato gran parte della GUI di Apple Watch e dal 2015 ha diretto la divisione User Interface Design di Apple.
Con l’uscita di iOS 13 l’interfaccia riprese un minimo di spessore e qualche dettaglio cominciò a diventare neumorfico. Apple testò la nuova interfaccia con calma fino ad arrivare ad oggi.

Alla WWDC 2020 Apple ha fatto il passo decisivo passando al neumorfismo (ne ho parlato anche qua) con macOS 11 Big Sur, in occasione del lancio di una architettura hardware ARM rivoluzionaria.

Il neumorfismo di Apple

macOS neumorfismo

Il nuovo design crea una gerarchia sovrapponendo elementi più o meno traslucidi e giocando con luci e ombre. I colori sono accesi e saturi per evidenziare gli elementi attivi, e vengono ripresi alcuni elementi grafici dello skeumorfismo anche se privi di riflessi e texture tipici dei materiali reali, sostituite da texture tipiche di materiali digitali.

materiali digitali

Gli oggetti che vengono rappresentati sono simili a quelli reali, ma hanno chiaramente un’origine digitale, sono “nativi digitali“. L’interfaccia è inoltre ricca di suoni che rendono l’interazione molto più naturale. Il risultato è decisamente minimalista ma anche vivace e tridimensionale.

macOS 11 interfaccia

icone neumorfe

Una convergenza imminente

Le immagini che abbiamo visto alla presentazione di macOS Big Sur mostrano una interfaccia estremamente bella, una evoluzione di quella di iOS, utilizzata nel nuovo sistema operativo per varie ragioni: per sottolineare il salto generazionale del macOS (che raggiunge dopo anni la versione 11) e per avvicinare l’interfaccia del Mac a quella delle applicazioni iOS e iPad OS che potranno funzionare nativamente sui Mac di nuova generazione. Le icone non sono più tonde, ma quadrate dai bordi arrotondati, e sono uguali su tutti i dispositivi, così come tantissimi altri dettagli dell’interfaccia.

Improvvisamente il macOS che, delle due, è sempre rimasto più indietro nell’evoluzione della UI, diventa la nuova avanguardia, tanto che già in molti scommettono che la stessa interfaccia e le stesse icone neumorfiche, sbarcheranno presto anche su iOS.

iOS neumorfico

Conclusioni

Apple abbraccia il neumorfismo seguendo una strada che, se non fosse per i turbolenti avvicendamenti del personale, sembrerebbe pianificata con cura. iPhone ha avuto prima di tutto una interfaccia amichevole, poi si è svecchiato e infine è tornato verso lo skeumorfismo in una versione decisamente più contemporanea e meno banale. Non possiamo che essere felici di questa nuova evoluzione e non vediamo l’ora di scoprire come le app di terzi si adegueranno a questa nuova era.

Fonti: iSpazio Macity Melamorsicata UXDesign

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